Brat è il sesto album in studio di Charli XCX, artista inglese che mai avevo ascoltato. All’improvviso ho iniziato a leggere di Brat ovunque e così ho ascoltato “Girl, so confusing”. Non ho capito subito l’hype attorno a questo pezzo ma il mix tra suono tamarro e coolness mi ha tenuto attaccato all’intero disco per settimane.

La copertina

Uno degli aspetti più discussi del disco è stato senza dubbio la sua copertina. Minimalista fino all’estremo, quasi amatoriale, è stata giudicata da molti come banale e visivamente sgradevole, infrangendo quelle che sono considerate le regole basilari del design grafico. Tuttavia, proprio questa semplicità ha acceso il dibattito tra fan e critici, trasformandola in un’icona del disco. Un’operazione che, pur sembrando casuale, rientra in una strategia precisa: Brat è un album che non vuole piacere a tutti, che sfida le convenzioni e che gioca con l’idea del brutto come elemento estetico consapevole.

La musica di Brat

A livello musicale, Brat è un’esplosione di energia tamarra. Un lavoro eccessivo e sfrontato, che spinge al massimo l’acceleratore su suoni elettronici e distorti. Il disco è una vera e propria centrifuga sonora che mescola generi come il pop sperimentale, l’electro pop, il techno pop e l’hyperpop, arricchendoli con un uso estremo dell’autotune e con ritmi martellanti.

Il meme virale di Kyle MacLachlan

Quando ho visto il meme di Kyle MacLachlan (l’agente Cooper in Twin Peaks), che in un video social diventato virale si lascia andare a una performance esagerata sulle note di Girl So Confusing, non ho capito più niente.

Una canzone: Von Dutch

Tra le tracce più rappresentative di questo caos sonoro spicca Von Dutch, un pezzo che incarna alla perfezione lo spirito frenetico di Brat. Il brano è caotico, ossessivo, ipnotico, con una ritmica martellante che può risultare eccessiva per chi non è abituato a sonorità così estreme.

Un’altra canzone: Sympathy is a knife

Un consiglio: non ascoltate Brat se soffrite di emicrania!

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